Corresponsabilità 19 aprile 2015

QUEL VOLTO CHE ANCORA

AFFASCINA E CI INQUIETA

 

Struggente volto dell’uomo, traccia ma soprattutto scrittura impressa nei secoli sul telo della Sindone.
Qui presenza ed assenza si combinano straordinariamente insieme.
Perché qualcosa c’è e qualcosa non c’è.
Per la scienza come per la fede che hanno altrove i loro principi fondatori.

La fede non cerca qui ragioni ma stupore.
Meraviglia davanti ad un volto intenso e parlante più delle innumerevoli rappresentazioni di Gesù prodotte lungo i tempi da molta arte religiosa e devota.
Qui qualcosa c’è e al tempo stesso non c’è, perché come “tirato dentro” nel volto stesso dell’uomo.
Le percosse, gli oltraggi, la coronazione di spine e le colature del sangue, le deformazioni e le ecchimosi da semplice effetto della tortura diventano ora veri tratti somatici.
Tutto ciò che è stato subito ora diventa volto, immagine, identità vera e profonda.
Traccia non solo di quanto quell’uomo ha patito, ma di quale volto egli ha assunto.
L’uomo della Sindone, mistero per la fede e per la scienza, ha il volto delle cose che ha patito.
Egli imparò — così afferma l’autore della lettera agli Ebrei (Eb 5, 8) - l’obbedienza dalle cose che patì e così se ne è fatto interprete autentico e verace.
Egli assume i tratti del servo sofferente, gli dà un volto che il Padre riconoscerà per sempre.
E, da questo volto e da questi occhi, egli vede tutti noi, in uno scambio ininterrotto di sguardi tra Dio e l’umanità.
Egli si lascia vedere ma anche ci guarda, come nelle intense icone orientali, dove gli occhi spalancati del Cristo ci guardano ancor prima di essere visti da noi.
L’amore più grande affascina ed inquieta, accarezza e ferisce, raccoglie a sé e ridona.
Il volto dell’Uomo comunica l’inaudito: non grida o protesta—questo servo umiliato - gli ingiusti patimenti che gli uomini gli hanno inflitto (tutto il male che gli uomini hanno fatto); egli rivela tutto quello che può fare l’amore di Dio.
Tutto quanto hanno fatto gli uomini è imparagonabile a tutto quello che Dio ha fatto nel suo Figlio Gesù.
E se gli uomini hanno abbondato nella cattiveria, Dio ha sovrabbondato nella misericordia.
Nella misura di quel volto c’è l’incommensurabile. E nelle sue deformazioni c’è la forma vera di un rapporto finalmente autentico fra l’uomo e Dio.
L’orribile si è fatto meraviglioso!

 

Don Leone

 

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