Corresponsabilità 3 maggio 2015

ORA ET LABORA

UN SALUTO DAI PELLEGRINI

IN VISITA AD ASSISI, NORCIA, CASCIA

 

Prima di tutto chiedi a Dio con costante e intensa preghiera di portare a termine quanto di buono ti proponi di compiere.

 


La preghiera è anzitutto risposta alla Parola di Dio che per prima mi interpella e che mi raggiunge nella mia debolezza, ma anche nel mio silenzio e nella mia

disponibilità all'ascolto.
La preghiera è lasciarsi accogliere nel mistero santo, andando per Cristo nello Spirito al Padre: il cristiano più che pregare un Dio, straniero e lontano, prega in Dio, prega nascosto con Cristo nella Trinità, sorgente e grembo di vita.
Quando preghi, allora, più che pensare di essere tu ad amare Dio, lasciati amare da Lui, docilmente, ciecamente, tutto abbandonandoti in Lui, tutto affidando a Lui, in spirito di lode e di rendimento di grazie.
Chiediti con me: trovo dei momenti in cui mi metto a tu per tu con Dio, lo ascolto, mi apro a Lui? (CM Martini) Onorare Dio non è soltanto offrirgli il nostro tempo ed il nostro lavoro (certo anche questo), ma è anche godere del nostro tempo insieme con Lui. (B. Maggioni)

 


Il programma benedettino “Ora et labora” mette coraggiosamente insieme i due principi della vita del credente liberandoli dal loro schematico distacco.
Da qui in poi il mondo monastico, ma non solo quello, è chiamato a vivere la preghiera non come fuga dal lavoro e dal mondo, ed il lavoro non come semplice e vile opera meccanica.
Anzi, la preghiera diventa come un lavoro ed il lavoro come una preghiera, e non semplicemente l’esecuzione di un procedimento.
L’ordine della preghiera e quello del lavoro stanno così ora insieme, come unica opera della creazione di Dio.
Cari amici, desideriamo salutarvi così, mentre viviamo il pellegrinaggio sulle orme di quattro giganti della vita cristiana: Francesco e Chiara, Benedetto e Rita da Cascia. Affermare che la preghiera è un lavoro non corrisponde certo alla volontà di renderla vile e prosaica; è accendere il desiderio che essa compia qualcosa in noi, operi dentro di noi una trasformazione creativa, un’opera rinnovata e non solo ripetitiva, semplice ma costruttiva.
Ora et labora è pregare cinti con il grembiule delle occupazioni ordinarie, quando il lavoro non è fuga dalla preghiera né la preghiera dal lavoro!
La preghiera domanda di essere da noi vissuta come un lavoro paziente, umile ed instancabile.
Ed il lavoro entra in questa dimensione contemplativa che cerca il tesoro nel campo e la perla che fa preziosa la vita.


Don Leone

 

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