Corresponsabilità 18 ottobre 2015
CAMMINI DI CHIESA
LETTERA PASTORALE
BIENNIO 2015-2017
Il “Pensiero di Cristo” non è mai per il credente un possesso esclusivo o una proprietà garantita, è invece il cammino del discepolo che non rinuncia a cogliere nel tempo la singolarità del suo Maestro e Signore.
Lo Spirito santo è effuso nella vita dei credenti in ogni tempo della Chiesa,
proprio perché non c’è un tempo più spirituale di un altro.
Lo Spirito è quello di Gesù e del Padre, è lo Spirito che di quella singolarissima relazione ce ne fa continuamente dono e testimonianza, persona e viva presenza.
Lo stesso Pietro diventa parabola di questo cammino nel quale insieme, e non come momenti successivi o separati, si esprimono il sapere come anche il non-sapere Gesù.
Non solo ciascuno di noi vive continuamente tra fede ed incredulità, ma nella fede di ciascuno di noi trovano spazio un sapere ed un non-sapere ancora Gesù.
Ecco perché noi abbiamo sempre bisogno di domandare nella preghiera lo stesso sguardo di Cristo.
Esso si immergeva nelle persone con tale intensità, con tale freschezza, con tale novità, che nessuno dimenticava più questo sguardo.
E ne viveva (da una preghiera di Guy Gilbert).
Avere la forma di Cristo dona al credente la possibilità di non restare fatalmente intrappolato nello schema del mondo.
Mi piace molto questa intuizione della Lettera del Vescovo. Spesso sinonimo di mondano non è peccaminoso, ma schematico.
Il mondo si accontenta frequentemente di schemi, la fede non smette di cercare quella forma singolare che è la forma di Gesù.
La Comunità educante, proposta degli anni precedenti per il cammino della Chiesa milanese, trova nel pensiero di Cristo il suo fulcro, il cuore del suo stesso pensare e vivere.
Quale Chiesa attendersi per questo anno di Misericordia?
L’Anno santo chiama la Chiesa tutta ad aprire porte di misericordia che non sono mai accessi al qualunquismo.
Vivere il proprio tempo non è mai copiarne la mentalità, ma rinnovare una parola di profezia e di misericordia.
Più che una democrazia del pensiero, la Chiesa è chiamata a vivere oggi un delicato discernimento dello Spirito perché la “forma Christi” continui ad essere l’elemento decisivo della sua vocazione e missione.
E ciascuno di noi è parte di questa missione.
Don Leone
