Corresponsabilità 1 novembre 2015
“VENITE, BENEDETTI DEL PADRE MIO, RICEVETE IN EREDITÀ IL REGNO
PREPARATO PER VOI FIN DALLA FONDAZIONE DEL MONDO...” (Mt 25,34)
Il Regno di Dio passa per le opere della Misericordia e le raccoglie per l’eternità.
Avevo fame e tu mi hai dato un pane, avevo freddo e tu mi hai rivestito… quando, Signore se non ti ho visto mai?
La tua speranza nel cuore di chi soffre…
Sono queste le parole di un canto che ha accompagnato la giovinezza di molti di noi, mettendo nei nostri
cuori e nei nostri pensieri l’intuizione di gesti che danno bellezza al quotidiano.
Il Paradiso è fatto della bellezza dei gesti della Misericordia e dei volti che l’hanno interpretata e vissuta, in ogni tempo della storia e nelle molteplici vicissitudini dell’umano.
I santi sono i grandi interpreti della Misericordia di Dio perché ne hanno fatto il canto felice della loro stessa esistenza.
“Canto la gioia di dare gioia, canto il miracolo del niente che intona l’alleluia, canto lo stupore del gesto minimo, discreto come una carezza e lento come un fasciare le ferite; che risuona come un clamore, un terremoto che scuote l’indifferenza, che avvia una rivoluzione, che dà principio ad una storia nuova.
Canto la gioia di vivere la vita di Dio!
Il Dio misterioso e inaccessibile, il Dio che i devoti rinchiudono nel tempio e i sapienti confinano nella trascendenza, il Dio tremendo e santo, il Dio dimenticato e inutile per l’umanità presuntuosa che può fare a meno di lui, questo Dio ha preparato per me un abbraccio sulla strada per Gerico” (Mario Delpini– sant’Eustorgio: Omelia per la Veglia Missionaria).
La Misericordia mette bellezza nei gesti della carità e riempie il Paradiso di umanità nuova, quella stessa umanità che ha prima riconosciuto, servito, accolto.
I santi non hanno conquistato il Paradiso solo per sé, ma hanno fatta propria la promessa del Figlio: che nulla vada perduto di ciò che il Padre ha dato.
Misericordia e santità camminano insieme e seminano già nei nostri giorni la prossimità di Dio.
Cantiamo la gioia di vivere la vita di Dio!
E’ proprio questo il canto che risuona nella comunione eterna dei santi e che mette nei nostri giorni una speranza che non delude.
Don Leone
