Corresponsabilità 18 settembre 2016
PER INIZIARE
PERCHÉ CI DEVE ESSERE SEMPRE
UN NUOVO INIZIO
E’ una follia odiare tutte le rose perché una spina ti ha punto, abbandonare tutti i tuoi sogni perché uno di loro non si è realizzato, rinunciare a tutti i tentativi perché uno è fallito.
E’ una follia condannare tutte le amicizie perché una ti ha tradito, non credere in nessun amore solo perché uno di loro ti è stato infedele, buttare via tutte le possibilità di essere felici solo perché qualcosa non è andato per il verso giusto.
Ci sarà sempre un’altra opportunità, un’altra amicizia, un altro amore, una nuova forza.
Per ogni fine ci deve essere un inizio.
Antoine de Saint-Exupéry Come non pensare alle popolazioni italiane colpite dal recente terremoto?
E’ anzitutto a loro che dedichiamo l’inizio del nuovo anno sociale.
Lo facciamo anche con un po’ di dispetto: non c’è posto infatti— dovrebbe essere la persuasione di tutti - per la satira sgrammaticata verso chi patisce la perdita di affetti e cose e ci rattrista che sia proprio Charlie Hebdo a percorrere la terribile e ingiuriosa strada del “alla fine se la sono cercata”.
Noi italiani non siamo per forza né mafiosi né folli e neppure ci cerchiamo le disgrazie.
Ne abbiamo già tante da non avere certo bisogno di procurarcene altre!
E conserviamo la ‘sconsiderata’ idea di non chiudere i nostri confini, di continuare a soccorrere migliaia di uomini, donne e bambini abbandonati su imbarcazioni di fortuna, di continuare a non sceglierci i profughi, selezionandoli sulle nostre esigenze economiche Noi siamo fatti così, e nessuno pensi che tutto questo non abbia per noi costi elevati.
Ecco perché mettiamo una disgrazia a titolo di un nuovo anno.
L’esempio di chi non si da’ per vinto e desidera ricostruire case e futuro non ci lascia indifferenti.
E ci sprona a vivere questo imminente anno sociale come un tempo non di chiacchiera ma di cose da fare.
C’è sempre un nuovo inizio, parola di Piccolo principe!
Don Leone